"Lo Sapevi Che?"
IL CONSUMO DI GERMOGLI HA ORIGINI MOLTO LONTANE.
Dal punto di vista medicinale e nutrizionale, i germogli hanno una lunga storia. È stato scritto che gli antichi medici cinesi riconoscevano e prescrivevano i germogli per curare molti disturbi più di 5.000 anni fa. I germogli hanno continuato a essere un alimento base nella dieta degli americani di origine asiatica, ma ci sono voluti secoli perché l’Occidente realizzasse pienamente i loro meriti nutrizionali.
Nel 1700, i marinai del capitano James Cook (esploratore e navigatore britannico), furono colpiti dallo scorbuto, ovvero la mancanza di vitamina C. Questa malattia causò pesanti perdite durante i loro viaggi che duravano anche due o tre anni. Dal 1772 al 1775, il capitano James Cook fece mangiare ai suoi marinai oltre che i limoni, anche diverse varietà di germogli; tutti detentori abbondanti di vitamina C. A questo consumo di germogli, fu attribuita la svolta, risolvendo così il più grande problema delle vittime tra i marinai.
È solo negli ultimi trent’anni che gli “occidentali” si sono interessati ai germogli e alla germogliazione. Durante la seconda guerra mondiale, negli Stati Uniti un articolo scritto dal dottor Clive M. McKay, professore di nutrizione alla Cornell University, suscitò un notevole interesse per i germogli.
Il dottor McKay ha esordito con questo drammatico annuncio: “Cercasi! Un ortaggio che crescerà in qualsiasi clima, rivaleggia con la carne in termini di valore nutritivo, maturerà in 3-5 giorni, potrà essere piantato in qualsiasi giorno dell’anno, non richiederà né terreno né luce solare, sarà privo di scarti nella preparazione e può essere cucinato con poco combustibile e velocemente”.
Il dottor McKay stava parlando dei germogli di soia!
Lui e un team di nutrizionisti avevano trascorso anni a ricercare le straordinarie proprietà dei semi di soia germogliati. Loro e altri ricercatori delle università della Pennsylvania e del Minnesota, Yale e McGill hanno scoperto che i germogli mantengono le vitamine del complesso B presenti nel seme originale e mostrano un grande incremento di vitamina A e una quantità quasi incredibile di vitamina C rispetto a quella presente nei semi non germogliati.
Anche se alcuni nutrizionisti sottolineano che questo alto contenuto vitaminico si ottiene a scapito di una certa perdita di proteine, le cifre sono impressionanti: vediamo un aumento medio del 300% della vitamina A e un aumento del 500-600% della vitamina C. Inoltre, durante la germinazione gli amidi di processo vengono convertiti in zuccheri semplici, rendendo così i germogli facilmente digeribili.
I germogli di soia (oggi tra i semi germogliati più utilizzati in tutte le cucine del mondo) furono solo il capostipite... dagli anni successivi alla seconda guerra mondiale il mondo dei germogli iniziò un'ascesa inarrestabile che oggi non ha ancora fermato la sua corsa.
Per quanto riguarda i microgreens invece, prima degli anni ’80 non esistevano, o meglio, prima di allora non erano conosciuti come microgreens. Essendo la seconda fase principale della crescita delle piante, i micro ortaggi sono rimasti per anni una gemma da scoprire, mentre i germogli e le verdure adulte hanno ricevuto tutta l’attenzione dovuta.
Quando gli chef californiani dei ristoranti di fascia alta iniziarono a includere le piccole foglie colorate e saporite nei loro piatti, la loro popolarità crebbe rapidamente e si diffuse verso ovest negli Stati Uniti nei successivi 30 anni.
Nel 2012, un importante studio ha rivelato che queste versioni più giovani di verdure ed erbe aromatiche erano in realtà ricche di quantità concentrate di nutrienti, fino a 40 volte superiori rispetto alle piante adulte. Da quando lo studio è stato pubblicato, sono stati condotti oltre 300 altri studi per comprendere l’impatto positivo che i microgreens possono avere sulla nostra salute, sull’ambiente e sul nostro sistema alimentare in generale.
Poiché la domanda dei consumatori per alimenti sani e funzionali è cresciuta rapidamente, i microgreens hanno dimostrato di avere un impatto ben superiore al loro peso. Sono ricchi di nutrienti, saporiti, versatili e sostenibili, il che potrebbe essere il motivo per cui il futuro dei microgreens sembra molto florido.